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Nella legge di Riforma della 394 sui Parchi, in discussione al Senato, incombe la scelta di fare cassa consentendo di effettuare nuove ricerche ed estrazioni di idrocarburi all’interno dei Parchi. Per questo ora ci si rivolge direttamente al Presidente del Consiglio.
Dalla Puglia forte adesione di Sindaci e Presidenti dei Parchi all’appello di Federparchi nazionale contro le trivelle nei parchi e nelle aree naturali protette.
“Non possiamo credere - affermano i firmatari - che il governo di una democrazia occidentale possa pensare che sia possibile ricercare ed estrarre petrolio all’interno dei Parchi! E che a farlo sia proprio il governo italiano, in prima fila per difendere il rispetto degli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici, che prevedono una consistente riduzione della produzione energetica da fonti fossili. Stiamo parlando del 10% del territorio nazionale, quello che ospita stambecchi, orsi, aquile, le più belle ed antiche foreste italiane, fiumi, laghi. Per questo facciamo appello al governo, in primo luogo al presidente Gentiloni, perché venga velocemente rimosso ogni ostacolo all’approvazione definitiva della legge di riforma della aree protette e perché sia mantenuto il divieto di trivelle nei Parchi, già approvato in prima lettura sia alla Camera che al Senato. Allo stesso modo sollecitiamo il Senato perché concluda il lavoro fatto dal Parlamento italiano in questi anni”.
Primi firmatari in Puglia
Enzo Lavarra, Parco Dune Costiere
Domenico Vitto, Presidente ANCI Puglia e Sindaco di Polignano
Carlo Salvemini, Sindaco di Lecce
Pasquale Cascella, Sindaco di Barletta
Gianfranco Coppola, Sindaco di Ostuni
Francesco Zaccaria, Sindaco di Fasano
Stefano Minerva, Sindaco di Gallipoli
Alesio Valente, Sindaco di Gravina in Puglia
Carmine Brandi, Sindaco di Carovigno
Luca Convertini, Sindaco di Cisternino
Cesare Troia, Parco dell’Alta Murgia
Claudio Constanzucci, Parco del Gargano
Comitato esecutivo Parco Otranto-Leuca e Bosco Tricase
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