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L´antico tratto stradale che univa Benevento a Brindisi, privilegiato dai Romani per i traffici con l´Oriente fin dal 244 a.C. - anno in cui la città salentina divenne colonia romana -, favorì lo sviluppo economico e lo sfruttamento agricolo della zona. La costruzione della via Traiana risale agli inizi del II secolo d.C., quando quell´antica arteria venne resa monumentale. Un´analisi condotta sulle attuali delimitazioni dei poderi ha permesso di individuare la presenza di un cardine (strada di epoca romana con orientamento nord-sud, detta anche "cardo") - esattamente il settimo a partire da Egnazia - che aveva origine alle pendici del monte San Biagio, e che, attraversando i terreni della marina, si concludeva al Pilone. La via Traiana è il filo conduttore di molte delle testimonianze storico-culturali che appartengono a questo territorio: i frantoi ipogei romani e medievali, il sistema di masserie storiche, gli insediamenti rupestri, i numerosi luoghi di culto e poi i muretti a secco e i terrazzamenti.
Tra i molti esempi di questo patrimonio, merita attenzione il dolmen di Montalbano. Questo monumento megalitico - conosciuto anche come "tavola dei paladini" - risale all´Eneolitico (III-II millennio a.C.); si erge nel punto di incontro dei territori di Ostuni e Fasano, in località Pisco Marano, ed è raggiungibile proseguendo dalla Casa del Parco lungo la via Traiana in direzione nord. Il termine dolmen, di origine bretone, significa "tavola di pietra" ed è composto dalle parole t(a)ol (tavola) e men (pietra). Questa costruzione preistorica è infatti composta da due pietre calcaree portanti sormontate da una lastra orizzontale; si pensa fosse utilizzato per il culto dei morti o per riti esoterici diffusi tra le popolazioni mediterranee del tempo.
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